Nivolumab superiore a Everolimus nel carcinoma renale avanzato pretrattato


Nivolumab ( Opdivo ) ha indotto risposte più durature rispetto a Everolimus ( Afinitor ) tra i pazienti con carcinoma renale avanzato, secondo i dati di follow-up a 3 anni dello studio di fase 3 CheckMate-025.

Lo studio ha riguardato 821 adulti con tumore renale a cellule chiare in fase avanzata, la cui malattia era progredita dopo una o due precedenti terapie anti-angiogeniche.

I pazienti sono stati assegnati in modo casuale all'inibitore di PD-1 Nivolumab 3 mg/kg per via endovenosa ogni 2 settimane o all'inibitore di mTOR Everolimus 10 mg al giorno.
Il trattamento continuava fino a progressione o a tossicità inaccettabile.

L'endpoint primario era rappresentato dalla sopravvivenza globale. Gli endpoint secondari chiave includevano tasso di risposta obiettiva ( ORR ), sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) e gli eventi avversi.

A 14 mesi di follow-up, i pazienti assegnati a Nivolumab hanno presentato una più lunga sopravvivenza globale ( 25 vs 19.6 mesi ) e un più alto tasso di risposta obiettiva ( 25% vs 5% ).

E' stata presentata una analisi aggiornata con dati triennali sull'efficacia e sulla sicurezza.
L'analisi ha incluso i dati di 803 pazienti trattati, di cui 406 avevano ricevuto Nivolumab e 397 Everolimus.

Il follow-up minimo è stato di 38 mesi.

Al cut-off, 27 ( 7% ) pazienti assegnati a Nivolumab e 3 ( meno dell'1% ) nel gruppo Everolimus sono rimasti in trattamento.

La durata mediana del trattamento è stata di 5.5 mesi ( range, 5.1-6.9 ) con Nivolumab e 3.7 mesi ( range, 3.3-4.1 ) con Everolimus.
La maggior parte dei pazienti che hanno interrotto il trattamento ha fatto questo a causa della progressione ( 77% con Nivolumab vs 74% con Everolimus ).

I dati aggiornati hanno mostrato una più alta sopravvivenza globale a 2 anni ( 52% vs 42% ) e a 3 anni ( 39% vs 30% ) nel gruppo Nivolumab.
La sopravvivenza mediana globale era di 25.8 mesi ( IC 95%, 22.2-29.8 ) per Nivolumab e 19.7 mesi ( IC 95%, 17.6-22.1 ) per Everolimus ( hazard ratio, HR=0.74; IC 95%, 0.63-0.88 ).

E' stata riportata una più lunga sopravvivenza mediana libera da progressione tra i pazienti trattati con Everolimus ( 4.5 vs 4.2 mesi; HR = 0.85; IC 95%, 0.73-0.99 ); tuttavia i risultati hanno mostrato un beneficio ritardato di sopravvivenza libera da progressione con Nivolumab.

Più pazienti assegnati a Nivolumab hanno raggiunto una risposta completa ( 1% versus 0.5% ) o una risposta parziale ( 25% vs 5% ).
I pazienti trattati con Nivolumab hanno anche ottenuto una durata mediana di risposta ( 12.3 vs 12 mesi).

Al cut-off, 18 pazienti su 106 ( 17% ) responder nel gruppo Nivolumab e 1 su 22 ( 5% ) responder nel gruppo Everolimus sono ancora responder.

Più pazienti assegnati a Everolimus hanno presentato eventi avversi correlati al trattamento ( 89% versus 80% ), eventi avversi di grado 3-4 ( 37% vs 21% ) o eventi avversi che hanno portato alla sospensione ( 13% vs 8% ).

La qualità di vita correlata alla salute dal basale a 140 settimane è migliorata con Nivolumab.
I punteggi tra i pazienti trattati con Everolimus sono risultati costantemente inferiori ai punteggi dei pazienti trattati con Nivolumab, e sono diminuiti dalla settimana 96 in poi.

Più di due terzi dei pazienti in ciascun gruppo di trattamento hanno ricevuto successive terapie sistemiche ( 68% per Everolimus vs 64% per Nivolumab ). ( Xagena2017 )

Fonte: International Kidney Cancer Symposium, 2017

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